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Caratteristiche Organolettiche

Un olio d’oliva può essere classificato, secondo le proprie caratteristiche organolettiche, in diverse categorie: extra vergine, vergine, vergine corrente e vergine lampante.
I parametri per la classificazione sono i seguenti: l’acidità, il numero di perossidi meq O_2/Kg, gli assorbimenti di luce ultravioletta con lunghezza d’onda 232 nm e 270 nm (K_232 e K_270) e la valutazione organolettica secondo la metodologia del panel test.

 

Un buon olio extravergine di oliva è fondamentale nella dieta mediterranea, per una corretta alimentazione e per le proprietà antiossidanti che riducono il processo di invecchiamento.

I valori di riferimento per la valutazione degli oli sono i seguenti:

Vergine Extra Vergine Vergine corrente Vergine Lampante
Acidità % <=  0.8 <= 3.0 <=  3.3 >  3.3
Numero di perossidi meq O_2/Kg <=  20 <= 20 <=  20 >  20
K_232 <=  2.5 <= 2.6 <=  2.6 <  3.7
K_270 <=  0.2 <= 0.25 <=  0.25 >  0.25
Valutazione organolettica >=  6.5 >=  5.5 >=  3.5 <  3.5

 

Tra le varie caratteristiche organolettiche che distinguono l’olio della “Costa dei Trabocchi”, quello che maggiormente lo esalta è l’acidità che si aggira tra i 0.2-0.3%; questi oli hanno una concentrazione di perossidi è del 85% circa minore di 10, mentre la valutazione organolettica è circa 7.5.
Abbandonando i numeri passiamo a quella che è la vera e propria composizione di un extravergine abruzzese, esso è formato, nella maggior parte dei casi, dall’unione di oli provenienti di ulivi di varietà Gentile di Chieti e Leccino. Il primo è verde con i riflessi dorati, il secondo verde-giallo. L’odore e il sapore fruttato costante dell’olio abruzzese, con queste varietà, acquistano un sentore erbaceo e una sensazione leggera di amaro e piccante.